1301 Firme raccolte ad Alba |
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12-13 GIUGNO 2011. La maggioranza dei cittadini albesi manifesta il proprio dissenso verso le logiche del mercato e di uno sviluppo non ecologico. In 13173 (93,8% dei votanti) esprimono il proprio si al primo quesito referendario, in 13275 (94,3%) esprimono il proprio si al secondo quesito: il governo e la gestione dell’acqua devono essere pubblici ed estranei alle logiche del profitto.
Il comitato albese acqua bene comune consegna al sindaco Marello 1301 firme di residenti, che si esprimono a favore di una gestione completamente pubblica del servizio idrico (attraverso il suo affidamento ad un unico gestore costituito da tutti i comuni della provincia) e gli chiedono di pronunciarsi in tal senso nell’assemblea generale dei sindaci della provincia provincia di Cuneo, che si terrà a breve scadenza. Perchè è stato necessario ribadire la posizione dei cittadini albesi attraverso una raccolta firme? Perchè il governo Renzi ha sferrato un attacco durissimo all’esito referendario. Il decreto Sblocca Italia impone l’unicità della gestione del servizio idrico per ogni ambito territoriale ottimale. Nelle province come quella di Cuneo, il superamento dell’attuale pluralità delle gestioni che comporta questo salto di scala dimensionale è una condizione che favorisce i grandi speculatori privati. Entro il 30 settembre la conferenza dei rappresentanti d’ambito si dovrà pronunciare scegliendo la forma di gestione per tutto il territorio provinciale: questo determinerà soprattutto se il gestore unico, scelto successivamente, potrà essere a totale proprietà pubblica ovvero comprendere un soggetto privato.
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